L'Educatore ACR

Chi educa sa che deve seminare per il futuro.

Come il contadino: semina oggi, non vede più il seme che sparisce sotto terra, ma sa che dovrà germogliare quel seme, se avrà la pazienza di attendere, di prendersi cura del seme che non vede più e del germoglio che non vede ancora. E tuttavia semina con generosità, senza temere di perdere il seme che affida alla terra, perché ha fiducia nella forza di esso, e anche nella fecondità del terreno. E dopo aver seminato, sa pazientare, accompagnare l’attesa del germoglio con la passione, che è amore, che è fiducia, che è la forza di non lasciarsi intimorire dal tempo che passa.

PREGHIERA DELL'EDUCATORE

 

Ti ringraziamo, Signore Gesù,

di averci dato il privilegio,

per un tratto della nostra vita,

di servire bambini e ragazzi, Tuoi prediletti.

 

Donaci di guardarli sempre con la purezza del Tuo sguardo,

concedi di amarli con la grandezza del Tuo cuore,

aiutaci ad accompagnarli con la premura dei Tuoi gesti.

 

E’ un viaggio a volte faticoso, arido, e tanto lungo.

Ma noi sappiamo, Signore, che la fatica riserva la gioia,

che l’aridità prepara l’abbondanza della pioggia,

che anche il viaggio più lungo comincia con il primo passo.

 

Benedici i bambini e i ragazzi dell’ACR.

Benedici i bambini e i ragazzi delle nostre città.

Ed il loro essere benedetti sarà gioia e benedizione

per noi che siamo accanto a loro. Amen.

Decidersi per Cristo è seguire la propria vocazione.

Preghiamo insieme con le parole di don Tonino Bello…

 

Vocazione.

È la parola che dovresti amare di più,

perché è il segno di quanto sei importante

agli occhi di Dio.

È l’indice di gradimento presso di Lui,

della tua fragile vita.

Sì, perché se ti chiama vuol dire che ti ama.

Gli stai a cuore non c’è dubbio.

In una turba sterminata di gente,

risuona un nome: il tuo.

Stupore generale!

A te non ci aveva pensato nessuno. Lui sì!

Davanti ai microfoni della storia,

ti affida un compito su misura… per Lui!

Sì, per Lui, non per te.

Più che una “missione”

sembra una “scommessa”.

Ha scritto “ti amo”,

sulla roccia non sulla sabbia,

come nelle vecchie canzoni.

E accanto ci ha messo il tuo nome.

Forse l’ha sognato di notte, nella tua notte.

Alleluia!

Puoi dire a tutti: non si è vergognato di me!


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